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Treviso – Cosa vedere e mangiare nella città delle acque?

Vivo a Treviso ormai da qualche anno e non potevo non scrivere un articolo che raccontasse la bellezza e la storia di questa città anche nota come la “Città delle Acque”. Tra i suoi numerosi soprannomi, questo particolare riconoscimento sottolinea l’importanza dei suoi corsi d’acqua, che donano a Treviso un’atmosfera magica e romantica.

In questo articolo, ci immergeremo nella storia della città, esplorando le sue piazze e i monumenti iconici, mentre ci lasciamo cullare dalla dolce melodia dei suoi canali. Un viaggio attraverso i secoli di storia, intrapreso nella suggestiva cornice della “Città delle Acque”. Siete pronti a scoprire i tesori che rendono Treviso così affascinante e unica?

La storia di Treviso

Fondamentalmente legata alla Repubblica di Venezia, Treviso ha condiviso gran parte della sua storia con la vicina e potente città lagunare. Le prime testimonianze di insediamenti risalgono all’epoca romana, quando Treviso era nota come “Tarvisium,” una cittadina strategica sulla via Postumia.

Nel corso del Medioevo, Treviso divenne un importante centro commerciale e culturale. La sua posizione strategica lungo le rotte commerciali contribuì alla crescita economica, e la città divenne un vivace crocevia di scambi culturali. L’architettura gotica, ancora visibile oggi in luoghi come Piazza dei Signori e la Chiesa di San Nicolò, attinge a questa epoca di prosperità.

Nel 1339, Treviso passò sotto il controllo della Repubblica di Venezia, un evento che influenzò notevolmente il suo sviluppo futuro. Durante questo periodo, la città divenne un importante centro amministrativo e militare, sperimentando un periodo di pace e relativa prosperità. I veneziani lasciarono un’impronta indelebile sull’architettura, trasformando Treviso in una città affascinante e raffinata.

Il Rinascimento portò una nuova ondata di cambiamenti a Treviso, con la costruzione di palazzi sfarzosi e l’arrivo di artisti rinomati. Tuttavia, il declino della Serenissima e le guerre che colpirono la regione portarono a un periodo di difficoltà per Treviso. Nel XIX secolo, con l’ascesa di Napoleone, la città fu coinvolta nelle lotte per l’indipendenza italiana.

Il XX secolo vide Treviso attraversare una fase di crescita economica e sviluppo urbano. Oggi, la città è un crocevia di storia e modernità, mantenendo il suo fascino storico mentre abbraccia l’innovazione.

La “Città delle Acque”

Treviso è attraversata dal fiume Sile che, con i suoi scorci pittoreschi e i ponti affascinanti, crea un’atmosfera che lascia pensare a Venezia. Proprio questa caratteristica a reso la città nota per essere una “Piccola Venezia.”

Mentre la sua scala può essere meno imponente rispetto a Venezia, Treviso riesce a offrire un’atmosfera più intima e tranquilla, mantenendo il fascino dell’acqua come elemento distintivo. Il soprannome “Città delle Acque” non è solo un richiamo al passato, ma anche una dichiarazione di carattere. I trevigiani onorano e preservano la presenza dell’acqua nella loro città, rendendola parte integrante della loro identità e uno strumento per mantenere un’atmosfera di serenità.

Treviso, la città delle acque
Treviso, la città delle acque

Il fiume di Treviso

Il fiume Sile ha da sempre rappresentato una via di comunicazione vitale per la città di Treviso. Durante il periodo romano, fungeva da collegamento strategico tra l’entroterra e la laguna veneziana, agevolando gli scambi commerciali e contribuendo alla crescita economica della regione. La navigabilità del fiume ha permesso il trasporto agevole di merci e materiali, posizionando Treviso come un importante snodo commerciale.

I canali urbani

Il Sile non è solo il fiume che attraversa Treviso; insieme al suo affluente Botteniga, crea un sistema di canali urbani che intrecciano il cuore della città. Questi canali, come rami di un antico albero fluviale, scorrono tra le strade e le piazze, creando un’atmosfera unica e un paesaggio urbano pittoresco. La storia dei canali è intrecciata con quella delle attività commerciali e produttive, trasformando le rive in luoghi di incontro e scambio culturale.

Passeggiare lungo i sentieri che seguono il corso del fiume significa immergersi in un’atmosfera di serenità, con alberi secolari, fauna selvatica e architetture storiche che si riflettono sull’acqua. I giardini segreti e i ponticelli romantici aggiungono un tocco di magia a questo scenario fluviale, invitando i visitatori a perdersi nei dettagli di una natura urbana incontaminata.

San Valentino a Treviso - Buranelli
San Valentino a Treviso – Buranelli

Cosa vedere a Treviso?

Piazza dei Signori

Inizia il tuo viaggio a Treviso con una visita a Piazza dei Signori. Questa piazza storica è circondata da eleganti palazzi, tra cui il Palazzo dei Trecento, sede del potere civico. Al centro della piazza si erge la maestosa Torre Civica, che offre una vista panoramica mozzafiato sulla città.

Piazza dei Signori a Treviso
Piazza dei Signori a Treviso

Piazza dei Signori è più di una piazza; è un teatro di vita dove le persone si riuniscono per socializzare, passeggiare e godersi l’atmosfera unica di Treviso. I caffè all’aperto, i negozi storici e la vivace attività quotidiana fanno di questa piazza un luogo imperdibile per chi visita la città.

Palazzo dei Trecento

Il Palazzo dei Trecento, situato sul lato sud di Piazza dei Signori, domina la scena con la sua imponenza storica. Costruito nel XIII secolo come sede del governo cittadino, il palazzo è un capolavoro di architettura medievale. La sua facciata, decorata con stemmi e particolari architettonici, evoca un senso di maestosità che trasporta i visitatori indietro nel tempo.

Il Palazzo dei Trecento è stato il centro politico di Treviso per secoli. La sala interna, conosciuta come la Sala dei Trecento, era il luogo dove si svolgevano le assemblee del consiglio cittadino. Le pareti di questa sala sono testimonianza di eventi storici cruciali, dipinte con affreschi che narrano le gesta eroiche e gli avvenimenti salienti della città.

Oggi, il palazzo è utilizzato per eventi culturali, mostre e incontri, mantenendo viva la tradizione di essere un centro di vita sociale e culturale per la città.

La loggia dei cavalieri

Costruita nel XV secolo, la Loggia dei Cavalieri rappresenta un esempio straordinario dello stile rinascimentale che ha lasciato un’impronta indelebile sulla storia dell’arte e dell’architettura in Italia. Situata sul lato nord di Piazza dei Signori, la loggia è un vero e proprio punto focale, attirando l’attenzione dei visitatori con la sua facciata elegante e i dettagli raffinati.

La struttura della Loggia dei Cavalieri è caratterizzata da una serie di archi slanciati, sostenuti da colonne tuscaniche, che creano un effetto di leggerezza e armonia. Gli elementi decorativi, come gli stemmi nobiliari e le sculture, aggiungono un tocco di ricercatezza e simbolismo alla struttura. Il risultato è un connubio perfetto di forma e funzione, tipico dello spirito rinascimentale.

Durante il Rinascimento, la Loggia dei Cavalieri svolse un ruolo cruciale come luogo di incontro per la nobiltà trevigiana. Questo spazio era dedicato a cerimonie ufficiali, banchetti e celebrazioni pubbliche. La sua posizione centrale e la sua atmosfera sontuosa la resero il cuore pulsante della vita sociale e politica della città.

Loggia dei cavalieri
Loggia dei cavalieri

Via Calmaggiore e la Fontana delle Tette

Via Calmaggiore è la via principale di Treviso, un viale pedonale che si snoda tra negozi, caffè e palazzi storici. Durante il Medioevo, questa via fu testimone di fiorenti attività commerciali e culturali. Oggi, conserva ancora il suo fascino antico, offrendo ai visitatori un’esperienza autentica nel cuore di Treviso.

Uno degli aspetti più curiosi di Via Calmaggiore è la Fontana delle Tette, situata all’angolo con Via Oberdan. Questa fontana, costruita nel XVI secolo, presenta un busto femminile dai cui seni veniva fatto sgorgare latte e vino in occasione della nomina di ogni nuovo Potestà. Questo rituale serviva per simboleggiare la generosità della città verso i suoi cittadini.

Fontana delle Tette a Treviso
Fontana delle Tette a Treviso

L’isola della pescheria

L’Isola della Pescheria ha origini che risalgono al Medioevo, quando la pesca era una delle attività principali della città. Situata nel punto in cui il fiume Sile si divide in vari rami, l’isola era strategica per i pescatori, offrendo un accesso privilegiato alle acque ricche di fauna ittica. Nel corso dei secoli, l’Isola della Pescheria è diventata non solo un luogo di lavoro, ma anche un simbolo di identità per i trevigiani.

L’elemento centrale dell’Isola della Pescheria è il Mercato del Pesce, un luogo dove la tradizione della pesca continua a vivere. Qui, i pescatori locali offrono una varietà di prodotti ittici freschi, dalle anguille ai gamberi, testimoniando la ricchezza delle acque del fiume Sile. Il mercato è un luogo di scambio e di incontro, dove le persone si immergono nell’atmosfera vivace del commercio locale.

Cosa mangiare a Treviso?

I cicchetti trevigiani

Non possiamo iniziare a parlare di cibo senza citare l’arte dei cicchetti, piccoli assaggi o stuzzichini, che sono una tradizione tipica della cucina veneta. Nei caratteristici bacari trevigiani, potrete gustare una varietà di cicchetti, come crostini con formaggi locali, salumi prelibati, polpette saporite, acciughe marinate e mozzarelle in carrozza. Accompagnate il tutto con un bicchiere di vino della zona, magari un prosecco fresco.

Il prosecco

Oltre alla sua storia e alla sua cucina, Treviso è parte integrante della regione vinicola veneta, celebrata in particolare per il Prosecco. Le colline a nord di Treviso, tra Valdobbiadene e Conegliano, sono la culla di questo vino spumante, noto per le sue bollicine fresche e il gusto fruttato. La zona del Prosecco ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Controllata (DOC) e ha contribuito a diffondere il suo nome a livello internazionale.

I risi e bisi

Un piatto che incarna l’eleganza della cucina trevigiana è il risi e bisi. Si tratta di un risotto preparato con piselli freschi e pancetta, offrendo un equilibrio perfetto tra il dolce dei piselli e il sapore affumicato della pancetta. Questo piatto è spesso servito durante la stagione primaverile, quando i piselli sono al massimo della loro freschezza.

Il tiramisù

Il dolce che ha conquistato il mondo ha le sue radici proprio a Treviso: il tiramisù. Questo dessert irresistibile è composto da strati di savoiardi inzuppati nel caffè, alternati con una crema a base di mascarpone, uova e zucchero. Il tutto è spolverato con cacao in polvere per una finitura deliziosamente golosa.

La leggenda più diffusa lega l’origine del tiramisù a Alba Campeol, la proprietaria del ristorante “Le Beccherie” a Treviso. Secondo la storia, negli anni ’60, Alba avrebbe creato il tiramisù come un dolce per far rinvigorire i clienti prima di farli tornare a casa a tarda sera, fornendo loro una dose di energia e dolcezza. Il dolce avrebbe suscitato tanto successo da diventare un elemento fisso nel menu del ristorante.

Tiramisù - dolce tipico trevigiano
Tiramisù – dolce tipico trevigiano

Il radicchio

Nella ricca tradizione culinaria della regione veneta, spicca il radicchio trevigiano, un ortaggio che ha conquistato il palato di gourmet e chef in tutto il mondo. Con la sua distintiva tonalità di rosso intenso e il caratteristico sapore amarognolo, il radicchio trevigiano è diventato un’icona culinaria che rappresenta la ricchezza del territorio trevigiano.

Il radicchio trevigiano ha ottenuto il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta (DOP), sottolineando la sua unicità e l’importanza della sua coltivazione nelle specifiche zone geografiche della provincia di Treviso. Questa designazione contribuisce a garantire la qualità e l’autenticità del prodotto.

Treviso, con la sua storia, si presenta come un libro aperto in cui ogni pagina racconta di prosperità, declino, rinascita e resilienza. Ogni angolo della città è un tesoro storico, una testimonianza di un passato che vive ancora nelle sue mura e nei suoi monumenti. In ogni viaggio attraverso questa città, si intraprende un affascinante viaggio nel tempo.