Napoli è una città ricca di storia e tradizioni affascinanti, tra cui il culto delle anime del Purgatorio. Un luogo che incarna profondamente questa tradizione è il Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, un luogo misterioso e suggestivo che offre un’esperienza unica nel mondo dell’oltretomba.
Situata nel cuore del centro storico di Napoli, Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco è anche nota come la chiesa “de’ ’e cape ’e morte“. La sua storia è avvolta da un’aura di mistero e devozione, poiché si dice che il santuario sia stato costruito per ospitare le anime del Purgatorio che apparivano ai fedeli richiedevano preghiere per la liberazione.
Il complesso, commissionato dalla congregazione laica dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco, si compone di due livelli: la “chiesa superiore”, simbolo del mondo terreno, e la “chiesa inferiore”, simbolo dell’aldilà.
L’ambiente ipogeo è accessibile attraverso un’apertura nel pavimento della chiesa superiore ed è caratterizzato da un aspetto molto “austero” che richiama proprio al Purgatorio. Al centro si trova una tomba anonima circondata da catene nere e fiocamente illuminata da quattro luci disposte agli angoli mentre in fondo alla cripta è presente un altare seicentesco decorato con una grande croce nera.
Il culto delle anime pezzentelle
Sul lato della sala si trova un’apertura che introduce ad un altro ambiente cimiteriale dove sono conservati i numerosi teschi delle così dette “Anime Pezzentelle”. Le Anime Pezzentelle sono le anime dei defunti che non hanno più familiari o amici che si prendono cura di loro o che pregano per il loro riposo eterno. Si tratta di persone che sono state abbandonate dal ricordo e dalla devozione dei vivi, e che pertanto rischiano di rimanere senza preghiere e senza luce spirituale. Proprio per questo motivo si è sviluppata a Napoli l’usanza di “adottare” queste anime prendendosi cura dei loro teschi.
Il teschio di Lucia
Tra i tanti teschi presenti a Santa Maria delle Anime del Purgatorio, è molto famoso quello di Lucia. Secondo la leggenda, il teschio apparteneva a una giovane di nome Lucia, che visse nel XVIII secolo. Si racconta che la ragazza sia morta giovane il giorno prima del suo matrimonio. Il suo teschio sarebbe stato ritrovato intatto e in perfette condizioni durante un restauro della chiesa. Da allora, il Teschio di Lucia è diventato oggetto di venerazione e devozione per i fedeli. Molte persone credono che sia dotato di poteri miracolosi e che possa intercedere per i bisogni e le preghiere di coloro che si rivolgono a lui con fede e devozione.
Per chiunque sia interessato alla storia, alla religione e alla cultura di Napoli, questo museo rappresenta una tappa imprescindibile.